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Su e giù per i Passi Dolomitici [Parte1]

[Stefano] 
E' da molto tempo che non scrivo sul blog, riprendo in mano la pen ... ehm, la tastiera per raccontare con le immagini un viaggio che ho compiuto lo scorso fine settimana, in moto, con un paio di amici.
Negli ultimi anni le uscite in moto si sono praticamente ridotte a zero. La passione non è mai mancata, ci mancherebbe, quella non muore mai ma prima col matrimonio e poi con la nascita dei bambini sono cambiate le priorità.
Un paio di mesi fa, parlando con alcuni amici è venuto fuori il discorso "ma perchè non torniamo a fare un bel viaggio sulle dolomiti in moto?". 
E' bastato poco, come un fiammifero su un barile di benzina altamente infiammabile. 
Prima della decisione, per correttezza, ho dovuto porre a Giorgia la domanda nel modo giusto: occhioni alla Gatto con gli Stivali di Shrek, modalità compassione "ON" e presa da pietà è uscito un "ma sì, vai !" Eureka !

Innanzitutto ho riesumato dal garage la mia prima moto "grossa", alla quale ne sono seguite altre poi vendute, ma lei è sempre rimasta lì, sistematicamente pulita e lucidata ma pressoché inutilizzata. Dal 1998 al 2004 il viaggio sulle Dolomiti è stato una tappa fissa delle mie estati, 3/4 giorni percorrendo in lungo e in largo, anzi, in alto e in basso i più bei passi dolomitici in Italia, Svizzera e Austria.

Logicamente c'erano alcuni punti fermi: lo Stelvio, il Gavia e la birreria Forst a Merano (!).

Già, il Giardino della Forst è un MUST al quale non si può e non si deve rinunciare passando da Merano. Si trova in località Foresta (Forst), esattamente a Lagundo sulla strada della Val Venosta che porta verso lo Stelvio.
Dalla parte opposta dello stabilimento c'è il giardino: sotto meravigliosi alberi secolari cibo e birra vanno a braccetto, spesso accompagnati da orchestre folcloristiche locali. Nella pianificazione del viaggio è stato messo come punto di arrivo della prima sera e vicino al quale abbiamo cercato un hotel che ci permettesse di parcheggiare le moto e muoverci a piedi senza incorrere in rischi di ritiro patente nell'eventualità di una birra di troppo.

Il programma del tour è stato articolato su 3 giorni. I partecipanti e i mezzi:
IO, Honda Hornet 600 cc. 
ROBBY (amico col quale sono andato in Irlanda, sempre in moto): Kawasaki Z1000Sx 1000 cc.
LUCA (amico fraterno al suo primo tour sulle dolomiti), Yamaha Fazer 600 cc. (causa impegni di lavoro ci ha raggiunti alla Forst venerdì sera)


Il road book (niente navigatore, io vado ancora a cartina ed evidenziatore). Strada facendo abbiamo tagliato la deviazione sul Lago di Resia.



Primo giorno (venerdì)

Bologna - A22 del Brennero uscita a San Michele all'Adige
Val di Sole - Passo del Tonale (1.883 mt. slm)
Ponte di Legno - Passo Gavia (2.621 mt. slm)
Bormio - Passo dello Stelvio (2.758 mt. slm) - piccola divagazione in Svizzera
Giogo di Santa Maria Umbrailpass  - rientro in Italia, Glorenza - Merano


Delle tre moto la mia è quella che soffre maggiormente l'autostrada, essendo priva di ogni protezione aerodinamica. Effettivamente all'andata ho sofferto un bel po' il vento forte, finalmente usciti dall'autostrada a San Michele all'Adige ho tirato un sospiro di sollievo.
Temevo un po' la ruggine dell'astinenza da moto. Passare da zero chilometri a 1.300 km in tre giorni non è cosa semplice. In realtà è bastato poco, la tanta strada percorsa nel passato non si scorda e tra bicicletta e palestra, nonostante la pancetta dei quarant'anni, fisicamente sono abbastanza a posto.

Imboccata la Val di Non ci siamo diretti a Cles per poi entrare nella bellissima Val di Sole. Qualche cantiere ha rallentato la percorrenza ma abbiamo approfittato dei semafori per scambiare qualche parola. Il bello di viaggiare in moto è che nonostante si sia in gruppo, fondamentalmente si è da soli e dentro al casco c'è un'alternanza di infiniti pensieri che spaziano dallo stupore per il paesaggio, alla concentrazione nella guida, alle imprecazioni verso automobilisti pericolosi o altri motociclisti poco educati.
Ciò che a me affascina da sempre, oltre al senso di libertà, è la percezione continua dei profumi che possono essere negativi (letame, smog), o meravigliosi come l'odore del bosco, di un caminetto acceso, di una falegnameria col suo odore di legname e resina.

Arrivando dal caldo della pianura il mio umore è cambiato immediatamente con l'abbassarsi della temperatura e con l'apparire dei primi nevai.



Dal Passo del Tonale ci siamo diretti verso Ponte di Legno e da lì abbiamo imboccato la strada per salire verso il Passo Gavia. Fa veramente impressione quanto sia stretta, in certi punti, se due moto si incrociano devono prestare attenzione a non toccarsi !
In macchina penso che non lo farei neanche se mi pagassero. 



 Dal Passo Gavia è iniziata la discesa verso Santa Caterina Valfurva e Bormio.
 Robby intento a fotografare un nevaio sul Passo Gavia.
 Scesi a Bormio siamo risaliti subito su Sua Maestà ... lo Stelvio !
La visuale verso Trafoi (sotto si vede l'hotel a 2.200 mt. dove arrivai lo scorso anno in bicicletta)
Gli impianti che portano verso alle piste da sci estivo dello Stelvio.
Glorenza

Rientrati in Italia abbiamo apportato una piccola ma meravigliosa divagazione per raggiungere un amico che da Rimini si è trasferito a vivere a Bolzano e d'estate fa il bagnino in una piscina naturale a Gargazzone, a pochi chilometri da Merano. 
Entrando in questo paesino siamo rimasti impressionati dall'ordine, dalla pulizia, dalla perfezione. Seguite le indicazioni per la piscina ci siamo ritrovati in un parcheggio adiacente alla stazione della linea ferroviaria che collega Bolzano con la Val Venosta. La stazione è una bomboniera con appese le biciclette per il servizio di Bike Sharing, tutto perfetto.

Fare il bagno nella piscina di acqua naturale, circondati dalle montagne e dai meleti è un'esperienza incantevole, la vegetazione la fa da padrona in ogni dove e anche la depurazione dell'acqua è affidata a piante specifiche e non ad agenti chimici come il cloro.

 La piscina naturale di Gargazzone (Bz)


Rivestiti gli abiti da motociclisti abbiamo ripreso le moto ci siamo recati all'Hotel Monya, prenotato con diversi giorni di anticipo rispetto alla partenza, onde evitare spiacevoli sorprese. L'hotel merita molto, è carino, pulito, dotato di tutti i confort ma soprattutto molto vicino alla Forst. Dopo una doccia rapida siamo andati a cena per un meritatissimo stinco accompagnato dalla immancabile birra Forst ! Devo ammettere che tornare a camminare dopo una giornata intera trascorsa in sella ha fatto uno strano effetto ... 


Verso le 21.30 ci ha raggiunti Luca, partito da Bologna alle 18.40 e arrivato direttamente in Forst. Abbigliato da moto s'è seduto ordinando come noi uno stinco e una bella birra media. Leggermente "stanchini" siamo andati in hotel riposando profondamente in attesa del secondo giorno e tanti altri passi da percorrere .... 


... segue ! 

Commenti

  1. Bellissimi posti che conosco molto bene e frequento quasi ogni anno, mai fatto in moto ma deve essere un'esperienza fantastica!

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  2. Esattamente Lisa, sono posti meravigliosi e vederli dalla prospettiva dello stare seduti in sella te li rende ancora più belli !
    Conquistare una vetta dando gas è abbastanza facile, sicuramente un escursionista o un ciclista guadagnano molto più faticosamente e meritatamente il traguardo però ciò non toglie che la moto ti permetta in poco tempo di vedere tanti posti diversi !
    Grazie per il commento,
    Stefano

    RispondiElimina
  3. Bellissimi luoghi. Da fare in moto e' uno spettacolo, le montagne l'avventura! Non l'ho mai fatto, ma a sensazione penso sia stupendo!
    L'ordine e la pulizia...proprio perche' a Bologna (citta' in cui ho vissuto per qualche anno) come in tante altre citta' la pulizia e' un po' rara , ci sembra di andare nel paese dei sogni!

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    Risposte
    1. Infatti Roberta, certi paesi sono incantati per sia per il tipo di edilizia, l'atmosfera e l'ordine.
      Sempre più turisti stanno iniziando a frequentare la montagna e questo è sia un bene che un male... perchè all'aumentare delle persone aumenta la probabilità di avere incivili che lasciano sporco in giro, lungo le strade, dentro ai boschi.
      Basta sapere scegliere i posti giusti, meno affollati. Ciao !

      Elimina
  4. What a beautiful ride! Thanks for all the pictures for all of us who have never been there!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hi Tammy,thank you very much for your message.
      Next week second and third part of my trip with a lot of pictures !
      I hope you'll be there in the future, if you need some informations don't esitate, contact us.
      Excuse me for my english, at school i studied french, i'm self-taught by listening and translating songs ...
      Best regards,
      Stefano

      PS follow the next two parts !

      Elimina
  5. Ma te li sei fatti proprio tutti vedo!!!
    E chi non conosce Foresta e la sua birreria?
    Ci sono stata varie volte, pure passata giovedì scorso.
    Immagino che tu non abbia mangiato molto leggero, vero?

    RispondiElimina

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